Più di tutto al mondo

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  1. Debora Shanks
     
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    Titolo: "Più di tutto al mondo"
    Protagonisti: Vincent Cassel e Alice (personaggio inventato)
    Personaggi secondari inventati: Luisa (titolare della boutique in cui lavora Alice), Rosaria (migliore amica di Alice), Stefano (fidanzato di Alice)
    Trama: Alice, una ragazza di 35 anni, da poco lasciatasi con il fidanzato perchè si è rivelato essere gay, ha scelto di dedicarsi completamente al lavoro, ovvero alla boutique di abbigliamento maschile in centro a Milano, ma il suo più grande sogno è diventare una stilista famosa e aprire una Maison di abbigliamento uomo a Parigi.
    Un giorno entra nel suo negozio un uomo che le cambierà completamente la vita e l'ex fidanzato diventerà il consigliere più fidato di Alice.

    Capitolo 1
    Rimango sotto le coperte ancora una mezzoretta.
    La sveglia ha suonato, ma dopo ieri sera non ho per nulla voglia di alzarmi e l'ho nuovamente spenta.
    - Alice, devo dirti una cosa, ma è difficile... non so come dirtelo, ecco io... -
    Stefano, il mio fidanzato, da ieri sera ex, è gay e mi ha lasciata per un uomo.
    Così semplicemente come era arrivato, altrettanto semplicemente se ne era andato, accendendosi la sua abituale Malboro.
    Non so perchè, ma forse in fondo, lo avevo sempre saputo. Raramente mi sfiorava, raramente mi toccava, e quando facevamo l'amore era ogni volta tutto molto
    meccanico. Mi aveva sempre garantito che non c'era nessun'altra donna, e infatti non c'era una donna, ma un suo collega di lavoro, un uomo.
    - Pazienza, meglio con un uomo che con un'altra donna... -
    Questa era stata la mia risposta, lui vuole restarmi comunque amico, ma io non so ancora cosa voglio da lui, perchè comunque ne sono ancora, nonostante tutto innamorata.
    Mi chiamo Alice Dubois, sono francese da parte di padre e italiana da parte di madre, ho 35 anni, vivo da sola in un appartamento in centro a Firenze.
    Decido di alzarmi, anche perchè sono in ritardissimo e devo aprire il negozio, penserò stasera al mio ex ragazzo e rifletterò.
    Pronta per uscire, salgo sulla mia citybike diretta allo showroom a Piazza della Repubblica, dove sono commessa e in dieci minuti lo raggiungo.
    "Alla buon ora Alice!" Luisa, la mia titolare, già è arrivata ed è un pochino arrabbiata, ma dopo che le ho spiegato la mia serataccia, fortunatamente, da donna, capisce la situazione e per stavolta chiuderà un occhio, anche perchè sono sempre stata puntuale sul lavoro.
    "Alice, inizia sistemando gli scatoloni consegnatici ieri pomeriggio dal corriere, aprili, e sistema il vestiario in magazzino! Nei prossimi giorni cambieremo la vetrina e li metteremo in esposizione, sto io qui ad accogliere i clienti!"
    Sbuffando, ma senza che lei se ne accorga, mi dirigo a prendere il carrettino e una volta caricati sopra gli scatoloni, mi avvio in quel magazzino dove odio stare e dove probabilmente starò per le prossime tre ore e mezza.
    "Ah, una volta che li avrai tirati tutti fuori e sistemati, dovrai anche prezzarli! Troverai i cartellini con i prezzi nel secondo cassetto del bancone, te li preparo io!"
    Luisa ha la lista di tutto il vestiario consegnato, grazie ad essa ed essendo la titolare, deciderà a quanto venderli.
    Come ogni mattina, dal lunedì al venerdì, in boutique è entrata poca gente e Luisa ha concluso il suo dovere. Siamo solo a martedì, e la settimana si preannuncia molto dura.
    Dopo la pausa pranzo, in cui sono tornata a casa e ho mangiato le tagliatelle al ragu buonissime che mia madre mi ha portato, torno in negozio e mi accingo ad applicare i cartellini prezzo che la mia titolare mi ha lasciato.
    "Ciao Alice, come stai?"
    E' Rosaria la mia migliore amica, ci siamo conosciute alle elementari, eravamo in classe insieme e da allora non ci siamo mai più separate.
    "Rosy! Eh, sono stanchissima non vedo l'ora di tornare a casa e... vuoi sapere la novità? Stefano mi ha lasciata... per un uomo!"
    "Cosa? E' gay? E lo ha scoperto adesso???" replica la mia amica, ma ora non ne ho voglia di parlarne, così le dico se le va stasera di passare a trovarmi e
    magari le racconto tutto davanti a una pizza, alle sette e mezza chiudo il negozio.
    "Certo che mi va, ci vediamo per le otto allora! Ah, comunque ero anche venuta qui per fare acquisti! Settimana prossima è il compleanno di papà e volevo regalargli una camicia, hai qualcosa da farmi vedere?"
    Le faccio vedere un pò di capi, e decide di acquistare una camicia classica, a tinta unita azzurra.
    "Grazie mille, sai, ho preferito comprare nel tuo negozio, piuttosto che in un altro!"
    Sorridendo e ringraziandola, la saluto dandoci appuntamento a fra un paio d'ore.
    Tra tutti questi capi e la poca gente entrata, chiudo il negozio, salgo sulla mia bici, verso casa.
    "Ciao Rosy! Entra pure, siediti dove vuoi e scegli la pizza così poi chiamo e ce la facciamo portare direttamente qui a casa!"
    Mentre finisco di apparecchiare la tavola, inizio a raccontare nei dettagli la mia serata con Stefano e le sue rivelazioni.
    La mia amica è davvero sconvolta, io invece non so se ridere o piangere, le dico anche le mie sensazioni, i miei sentimenti sorridendo: "Sono comunque innamorata! Rosy, lui Vuole rimanere mio amico, ma io non so se lo voglio, perchè io amo ancora Stefano!"
    Nel frattempo le pizze sono arrivate, una quattro stagione per Rosaria e una wurstel, patatine fritte e ketchup per me, accompagnate da coca cole e birra.
    Secondo Rosaria dovrei accettare ad occhi chiusi l'amicizia di Stefano, perchè è comunque un bravo ragazzo e secondo lei, avere un amico gay è vantaggioso
    in tante cose, in primis consigliere sullo shopping.
    "Vado a casa ora, domani ho la prima ora al scuola!"
    Rosaria è una professoressa di terza liceo, e ringraziandola della compagnia, la saluto abbracciandola e vado a dormire che domani mi aspetta un'altra durissima giornata di lavoro e non devo assolutamente addormentarmi nei prossimi giorni.
    "Grazie a Dio, oggi è venerdì", mi sono svegliata e con la solita routine mi avvio in negozio.
    Luisa ieri, prima di andare in ferie per due settimane, mi ha lasciato detto che oggi devo cambiare la vetrina e giovedi prossimo, nostro giorno di chiusura dovrò fare l'inventario.
    Nonostante un avvio di settimana pessimo, è passata in fretta, perchè c'era tanto da fare in negozio, domani lavorerò tutto il giorno, a orario continuato.
    Dal magazzino ieri sera, prima di uscire, per velocizzare il lavoro questa mattina, ho preso i capi che dovranno apparire in vetrina e inizio togliendo quelli dell'esposizione attuale, che metterò negli appendiabiti all'interno del negozio.
    All'improvviso noto che è entrato un signore.
    - Accidenti, chissà da quanto tempo è qui! - penso mentre mi rendo conto che non l'avevo proprio visto.
    "Buongiorno, sono Alice, posso esserle utile?"
    "Oh, salve, si, ehm stavo cercando qualcosa di interessante..." risponde l'uomo.
    "Cercava qualcosa in particolare? Se vuole dare un'occhiata faccia pure, se le serve aiuto, mi trova in vetrina!"
    Devo lavorare, ma con la coda dell'occhio seguo quell'uomo dagli occhi di ghiaccio, i capelli brizzolati, con un fascino assolutamente coinvolgente.
    Sicuramente ha più di quarant'anni, è alto, magro. Ha un portamento da attore anche se non capisco proprio nulla di cinema.
    Se ne sta lì, a guardare ogni articolo del negozio, non ho mai visto un uomo così elegante, così raffinato, così affascinante.
    Finito di sistemare la vetrina, inizio a mettere ordine sul bancone e il signore si avvicina dicendomi che non è potuto fare altro che notare il mio accento francese e che anche lui è francese ed è qui in Italia per motivi di lavoro.
    Mentre mi domando che lavoro possa fare un uomo di quel portamento, magari il rappresentante di una famosissima azienda o il medico, lo accompagno a trovare un vestito di suo gradimento e dopo averlo trovato e provato, esce dalla cabina prova.

    To be continued
     
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  2. Debora Shanks
     
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    Capitolo 2

    Vincent Cassel POV
    In Italia da pochissimi giorni, per girare un nuovo film, e già non sopporto questi italiani, troppo invadenti, non è come in Francia, nella mia Parigi, dove sono libero di passeggiare senza che la gente mi fermi ogni secondo per un selfie.
    Sono Vincent Cassel e mi trovo a Firenze, vorrei visitare questa città, andarmene in giro in santa pace.
    Con occhiali da sole, cappello in testa, e una giacca scura che possa coprirmi a sufficienza per non farmi riconoscere dalla gente, decido di farlo e avviso la troupe della mia uscita in centro.
    Questo maggio fa già abbastanza caldo, e non posso coprirmi troppo.
    Nonostante in molti mi guardano, pare che nessuno fortunatamente mi abbia riconosciuto, mentre passeggio per le vie di Firenze, con le mani in tasca, ogni tanto guardandomi intorno.
    Passando davanti a un negozio di abbigliamento costosissimo, decido di entrare magari per fare acquisti.
    Mi guardo intorno quando la commessa si avvicina chiedendomi se mi serve aiuto.
    Incredibile, non posso crederci, questa ragazza non mi ha riconosciuto, mi ha trattato come un cliente qualunque e ora addirittura è tornata al suo lavoro.
    "Signorina mi scusi, non ho potuto fare altro che notare il suo accento leggermente francese..."
    "Eh sì, mio padre è francese, mia madre italiana... anche lei è francese se non sbaglio!" dice sorridendomi mentre continua a sistemare gli oggetti sopra il bancone.
    Non sa chi sono, ma ha scoperto la mia nazionalità.
    "Si sono francese, sono in Italia per motivi di lavoro, ora sono in pausa e vorrei approfittarne per fare un pò di acquisti, Vorrei un vestito elegante, classico nero, ovviamente estivo!"
    Mi dice di seguirla e mi accompagna dove posso trovare quello che cerco, aiutandomi in tutta spontaneità a trovare la taglia.
    Trovato il vestito che mi interessa, entro nella cabina prova e lo indosso.
    Appena esco dalla cabina, la ragazza mi guarda come se fossi un Dio.
    Noto i suoi grandi occhi verde grigio, la sua carnagione è chiara, i suoi capelli sono lunghi castano chiaro, raccolti in una coda di cavallo altissima con un nastro rosso.
    "Le sta molto bene signore, complimenti!", mi dice la ragazza con voce sincera e non da commessa che fa un complimento tanto per fare, per convincere il cliente a comprare.
    "Il mio nome è Vincent Crochon, mi chiami pure soltanto Vincent!", le rispondo sorridendo, mentre la ringrazio anche del complimento e le porgo la mano.
    "Piacere, io sono Alice Dubois, mi chiami pure soltanto Alice...."
    Con un leggero imbarazzo, lascia la mia mano e ritorna al lavoro, mentre io rientro in cabina a cambiarmi.
    Decido di comprare il vestito, pagandolo in contanti.
    "Arrivederci e grazie Sig. Crochon..., ops, mi scusi... Vincent".
    Uscendo dal negozio, vorrei voltarmi e guardarla ancora, ma non posso e non devo farlo.
    Non so niente di quella ragazza, lei non sa niente di me, non sa nemmeno chi sono e trovo tutto questo mi particolarmente eccitante.

    Alice POV
    Non ho mai visto niente di più affascinante, mi sono completamente incantata a guardare quell'uomo con quel vestito addosso è ancora più splendido, non mi era mai successa una cosa del genere.
    Vincent, il suo nome, devo chiamarlo solo Vincent.
    "Arrivederci Alice..." , dice con voce quasi malinconica, come se gli dispiacesse lasciarmi e avesse paura di non vedermi più.
    Lo guardo uscire dal negozio, e vorrei soltanto che si voltasse, per vedere un'ultima volta quei suoi incantevoli occhi azzurri, ma non lo fa e con un sospiro torno al lavoro, la vetrina ancora non è completamente sistemata e voglio finirla prima della chiusura del negozio.
    Tra un capo e l'altro, penso però ancora a Stefano, a lunedì, alle sue dichiarazioni così nonappena chiudo la boutique, salgo sulla mia citybike e vado da lui.
    "Alice! Che sorpresa! E' un piacere vederti", sono davanti a casa del mio ex ragazzo e lui mi invita in tutta calma e tranquillità a entrare.
    Mi scuso con lui per la tarda ora, immagino debba cenare, ma devo parlargli e fortunatamente mi ha invitata a restare a mangiare da lui.
    "Stavo preparando hamburger e patatine fritte, ti vanno?", mi dice con il sorriso sulle labbra.
    "Si Stefano, grazie!" Non ha perso la gentilezza che sempre lo ha contraddistinto e intanto mi invita a sedermi che tra poco sarà tutto pronto.
    "Dimmi Alice, ti ho pensata tanto in questa settimana, ho pensato a quello che ti ho detto, sono davvero felice che tu sia qui questa sera!"
    Stefano è sempre un ragazzo gentile, questo non lo posso negare, anche dopo la sua rivelazione, è comunque rimasto affezionato a me, leggo nei suoi occhi che ancora mi vuole bene, e infatti di li a poco me lo dice.
    "Ste, ci ho pensato... ti voglio molto bene anche io e il solo pensiero di perderti del tutto, mi fa morire, quindi... sì! Accetto di restarti amica!"
    Stefano si alza dal tavolo, mi abbraccia e inizia a piangere dalla felicità, mentre io sono in un imbarazzo totale e non riesco a fare altro che sorridere lievemente.
    "Mi servirà comunque ancora un pò di tempo prima di poterti vedere ehm, diciamo, insieme a lui, ok?". Fortunatamente capisce, accosente e ancora mi abbraccia, mentre mi avvicino alla porta, perchè è tardissimo e domani mi aspetta una giornata di lavoro davvero infinita.
    Salgo sulla mia bici, in poco tempo sono a casa, salgo le scale e dopo una rilassante doccia, finalmente mi butto sul letto.
    Mi addormento subito, mentre qualcuno interviene nei miei sogni.
    - Mi ritrovo in un bosco, al buio al freddo, non ho un tetto sotto cui ripararmi anche dalla pioggia che sta iniziando a cadere, quando un lupo si avvicina a me. Ho paura, ma sono troppo infreddolita per alzarmi. Il lupo continua ad avvicinarsi, poi si ferma e mi fissa con due occhi azzurri incredibili, io stessa lo fisso. Ho ancora più paura e il lupo, come tutti gli animali, lo sente, ma si avvicina, si accuccia vicino a me e improvvisamente si trasforma
    diventantando lui, l'uomo che è entrato nel mio negozio... Vincent! -

    To be continued...

    Edited by Debora Shanks - 5/6/2015, 19:51
     
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  3. melodyARY
     
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    la trama sembra interessante :smile:
     
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  4. Debora Shanks
     
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    E leggendo i primi due capitoli?!? xD
     
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    certo che Vincent è di un sexy…e la mia mente slashosa l'avrebbe messo con il suo ex :rolleyes:
     
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  6. Debora Shanks
     
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    Eh.... sexy, affascinante, bellissimo... provocante! ahahahah io lo amo!! xDDD
    Non sono brava a scrivere cose omosessuali, anche se ho un amico gay e conosco due ragazze lesbiche, non lo farò andare con l'ex di lei, ma non si sa mai che possa succedere qualcos'altro di particolare xDD e sinceramente non lo vedo molto a fare il gay :lol:
    Comunque, questo è il nuovo capitolo :D

    Capitolo 3

    Vincent Cassel POV
    Il telefono squilla.
    Matteo, il regista, vuole che torni per girare alcune scene notturne del film e io non mi sono accorto che effettivamente è molto tardi.
    Il sole è tramontato e non potevo tenere gli occhiali, così alcune persone stavolta mi hanno riconosciuto, fermato per autografi, foto e complimenti vari per i miei film. Un ragazzo, in particolare si è complimentato per la mia interpretazione di Ambrosio, il frate protagonista de "Il Monaco", raccontandomi che era stato al cinema insieme a suo zio, un prete che aveva apprezzato molto, nonostante gli argomenti trattati molto impegnativi sulla religione, un'altra ragazza invece, mi ha detto di essere mia fan da "Il patto dei Lupi", e di essere venuta fin li a Firenze, perchè aveva saputo che mi trovavo qui, e nella speranza di incontrarmi, mi ha scritto una lettera dicendomi che era troppo emozionata per parlarmi di lei: "Bè, sei stata molto fortunata ad avermi incontrato allora!", le sorrido, le faccio l'autografo con dedica, una foto insieme e la ringrazio per la lettera che più tardi leggerò.
    In fondo questi italiani non sono poi così male come pensavo.
    Finalmente arrivo al set, mi preparo e iniziamo a girare le scene notturne.
    "Ehi ragazzi! Che ne dite di passare il resto della serata in un locale qui vicino? Sieti stati molto bravi e se vi va, voglio che stasera vi divertiate!!"
    L'intero cast è entusiasta di questa proposta di Matteo, io in realtà sono un pò stanco, preferirei andare a dormire, ma per non fare l'asociale di turno, accetto di andare con loro.
    "Eccoci in Piazza Repubblica, questo è lo Yab, la discoteca più in di Firenze!" ci spiega Matteo.
    Piazza della Repubblica!!! Qualche edificio più in la c'è il negozio di Alice, dove sono stato oggi pomeriggio, chissà se anche lei frequenta questo locale.
    Entrando, ci accoglie il pr del luogo e ci accompagna al tavole a noi riservato.
    La musica è assordante, ovunque c'è gente che balla e io vorrei essere altrove.
    "Prego, accomodatevi pure, questo è il vostro tavolo!", ci dice il ragazzo, "Vi mando un cameriere per le ordinazioni! Ovviamente offriamo noi!".
    Ringraziamo e il pr se ne va. Matteo invita Salma a ballare con lui, mentre Alba balla con Massimo, io vorrei invitare a ballare Stacy, ma una ragazza mora seduta al tavolo di fronte al nostro, mi guarda con aria sensuale.
    Capelli lunghi, labbra rosse e carnose, magra ma prosperosa, mi ricorda Monica e a mia volta, la guardo sorseggiare il suo cocktail, quando improvvisamente si alza e con passo elegante si avvicina.
    "Signor Cassel," mi dice, "che onore incontrarla qui! Il mio nome è Eleonora e le confesso che sono una sua ammiratrice".
    Ma guarda un pò che caso. Una mia ammiratrice.
    Facendo finta di crederle, ringrazio, e mentre mi siede accanto, confessa di sapere tutto su di me, compreso il divorzio da mia moglie, mentre il cameriere ci ha portato quello che avevamo ordinato.
    "Mi invita a ballare?" propone mentre accavalla gambe lunghissime con scarpe décolleté nere.
    La musica che passano in questa discoteca è sempre più assordante, Eleonora cerca di parlarmi ma io non la capisco così ad un certo punto, prendendomi per un braccio mi accompagna lontano dalla pista e mi porta in un privéé.
    Mi spinge su un divanetto in pelle che si trova nella saletta, si siede di fronte a me con la minigonna tirata su, mi prende le mani mettendomele sui suoi seni. E' praticamente nuda, quando mi ritrovo la sua mano dentro ai pantaloni.
    "Ma che cazzo fai?" Le urlo spingendola via. "Sei pazza? Non voglio fare sesso con te!"
    Incazzato, mi alzo e sistemandomi i vestiti che lei ha scombussolato, esco dal privéé e successivamente dal locale, passando davanti alla troupe: "Vincent! Dove vai? Che ti è successo?"
    Matteo si è alzato e mi ha seguito fuori.
    "Quella ragazza, quella Eleonora o come diavolo si chiama, voleva fare sesso con me, se io non l'avessi fermata... ti rendi conto?"
    Sono sconvolto e Matteo cerca di tranquilizzarmi, dicendo che parlerà con il proprietario di questo inconveniente: "Se tu vuoi andare, vai! Buonanotte e sta tranquillo Vince, vado a parlare immediatamente con il proprietario!"
    Blocco un taxi che passava di li, e guardando le luci della strada passare davanti ai miei occhi, il mio pensiero non so perchè, va ad Alice.

    Alice POV
    Accidenti che sogno bizzarro.
    Bizzarro, ma davvero molto bello e romantico, mi domando cosa significhi.
    Mi alzo dal letto, mi vesto ed esco per andare al lavoro.
    Oggi è sabato, la maggioranza delle persone non lavorano e ci sono anche parecchi turisti.
    Si preannuncia una giornata molto dura.
    Mentre passo per Piazza della Repubblica, odo voci dire che qui ieri sera c'era il cast di un film, che stanno girando poco lontano da qui, e che si sono radunati dopo le riprese, all'interno dello Yab.
    "Argomento interessante questa mattina...", penso ironicamente.
    Apro il negozio, e dopo una ventina di minuti la gente inizia ad entrare, mentre altri si fermano solamente a guardare la vetrina.
    Tante persone diverse, anche di diversa nazionalità, turisti giapponesi, cinesi, ragazzi di colore e io penso soltanto a una persona, colui che stanotte mi è venuto in sogno.
    Vincent.
    Cosa mai avrà voluto dirmi quel sogno? Cosa significherà?
    Decido di accendere il computer e di guardare in un sito di interpretazione dei sogni.
    Il lupo era grigio e si trasformava, quindi era un mannaro e internet mi dice che nella mia vita c'è o arriverà una persona per me importante e che porterà ulteriori cambiamenti nella mia vita.
    "Accipicchia! Non ha tutti i torti!".
    Cambiamenti nella mia vita, ce ne sono stati eccome, specialmente nell'ultima settimana, con Stefano, ma perchè quel lupo poi si è trasformato in Vincent?
    Sicuramente mi ha colpito molto come portamento, ma l'ho visto soltanto una volta e nemmeno lo conosco.
    "Buongiorno," mi dice una signora, "vorrei una cintura, un paio di pantaloni eleganti e una cravatta per mio marito, da abbinare a questa camicia!"
    La signora, aprendo la sua borsa, tira fuori una camicia fucsia e direi che un genere rigato grigio potrebbe fare al caso suo e l'accompagno dove potrà tranquillamente scegliere, nel frattempo le mostro anche dove potrà guardare le cinture e i pantaloni.
    Non faccio in tempo a riprendere il mio lavoro al bancone, che entra un ragazzo, probabilmente con la madre.
    "Buongiorno mio figlio tra due mesi dovrà sposarsi, cerchiamo un abito!"
    "Benvenuti, prego, seguitemi, vi accompagno nello showroom abiti da cerimonia!"
    Con un occhio all'ingresso, e domandando scusa alla signora perchè sono in negozio da sola, li lascio dare un'occhiata, è entrata Rosy che sembra avere una cosa urgente da dirmi.
    "Alice, hai saputo!! Stanno girando un film poco lontano da qui! Che emozione, chissà che attori ci sono!"
    Rosaria è troppo curiosa e inizia a farmi dei nomi di attori che a malapena conosco, e vuole che l'accompagni a curiosare.
    "Ma sei pazza! Dimentichi che è sabato e guarda quanta gente è entrata in negozio! E non mi interessa se ieri sera erano allo Yab, l'ho saputo, non si parla d'altro questa mattina!"
    Con aria scocciata cerco di liquidare la mia amica, che oltre a distrarmi dal mio lavoro, mi ha anche distratto dal leggere nel computer l'interpretazione del mio sogno.
    "Cosa guardi al computer? Dai, fammi vedere!!", dice Rosaria curiosa e ridendo.
    "Non sono affari tuoi!" E di colpo chiudo il portatile.
    "Devo tornare dai miei clienti, per favore, lasciami lavorare, ci vediamo domani ok?"
    Finalmente Rosy capisce, salutandomi esce dal negozio e mi reco dalla madre e dal figlio intento a provare degli abiti, mentre la signora della camicia fucsia già se n'era uscita comprando cravatta e cintura.
    To be continued...

    PS: In questo capitolo compaiono il regista Matteo Garrone, gli attori Salma Hayek, Stacy Martin, Alba Rohrwaker e Massimo Ceccherini del film "Il racconto dei racconti"
     
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    ma non si sa mai che possa succedere qualcos'altro di particolare xDD

    e speriamo va :smile:
     
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  8. Debora Shanks
     
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    Capitolo 4

    Vincent Cassel POV
    Mi sono svegliato con il mai di testa.
    "Accidenti alle feste in discoteca, all'alcool e alle donne che vogliono solo venire a letto con me per il mio essere famoso", penso mentre mi appoggio la mano sinistra sulla fronte accompagnata da una smorfia di dolore.
    Lancio via le coperte, stanotte ho dormito nudo, prendo i miei vestiti e scendo in cucina per prepararmi il pranzo, già è passato mezzogiorno e trenta e nel pomeriggio mi aspetta la riunione con il cast, fino a lunedì niente riprese.
    Mangio velocemente, prendo un taxi e raggiungo il set, Matteo e tutti gli altri sono già arrivati.
    "Ora che è arrivato anche Vincent, possiamo iniziare la riunione!"
    Il nostro regista inizia illustrandoci a che punto stanno le riprese, le scene che assolutamente sono perfette e altre scene che preferirebbe rifare date certe imperfezioni negli sguardi, ma fortunatamente non riguardano me, cosìcché in un ora sono libero e me ne esco dal set.
    "Non è possibile... ancora non l'ho dimenticata."
    Il suo pallido viso, il suo sguardo innocente, il suo aspetto quasi tenero da bambina indifesa, il suo ignorare completamente chi sono, mi ha incantato, mi ha stupito, mi ha incuriosito.
    Prendo un taxi, non ho voglia di camminare in mezzo alla gente, e mi faccio lasciare davanti l'ingresso di Piazza della Repubblica. Con passo affrettato per evitare eventuali ammiratori, giungo davanti al negozio di Alice.
    - Meglio rinunciare... - c'è troppa gente all'interno e se qualcuno mi riconoscesse, sarei fottuto.
    Chiamando nuovamente un taxi, torno a casa e non faccio in tempo a mettermi davanti al televisore, tranquillo, che qualcuno suona la porta.
    Chiedo chi è, più di una volta, ma in nessuno dei casi, ricevo risposta.
    La persona fuori continua a suonare e un pò alterato mi convinco ad aprire.
    " E tu che vuoi? Che ci fai qui e soprattutto, chi diavolo ti ha dato il mio indirizzo?"
    E' Eleonora, la mia ammiratrice incontrata allo Yab.
    "Non preoccuparti di come ho avuto il tuo indirizzo," mi dice con voce sensuale, costringendomi a camminare all'indietro e a farla entrare nel mio appartamento contro la mia volontà. "Rilassati e lasciami fare!"
    "Ma quale rilassarmi e lasciarti fare," ancora una volta la spingo via, "Vattene o chiamo la polizia!"
    Fortunatamente, appena vede che prendo il cellulare, esce, sbattendo la porta e io decido di andare dal proprietario della discoteca e parlargli.
    Arrivato allo Yab, nuovamente incazzato, dico alla barista che voglio parlare con il suo capo, e dopo qualche minuto, eccolo davanti a me.
    "Quella ragazza, Eleonora, è venuta a casa mia, ora... che cazzo vuole? E come ha fatto ad avere il mio indirizzo?"
    "Signor Cassel si calmi, le spiegherò tutto!"
    Calmo, come faccio a stare calmo in una situazione del genere.
    Decido comunque di ascoltarlo e mi svela che la donna è una specie di ragazza squillo, con la mania di sedurre vip e che io non sono nè la sua prima vittima e probabilmente nemmeno l'ultima.
    "Ho provato ogni cosa per farla smettere o lasciarla fuori dal locale, ma senza mai riuscirci... signor Cassel, mi spiace, mi auguro possa accettare le nostre scuse più sincere, le prometto che non accadrà più nulla del genere
    Schifato da quelle parole, esco dal locale e me ne torno a casa.
    Apro lo sportello della credenza in sala, mi faccio un drink e me ne vado a letto.

    Alice POV
    "Alice, sei proprio una stupida..." dico tra me e me.
    E' passata ormai una settimana da quando Vincent è entrato nel negozio, ho perso le speranze che lui possa tornare, ma nonostante tutto, se chiudo gli occhi quasi riesco a rivedere quelli suoi, bellissimi, azzurri.
    "Probabilmente sarà già tornato in Francia..."
    In questi giorni non è successo particolarmente nulla di interessante, al lavoro solita routine, mentre Stefano continua a telefonarmi per andare da lui, tanto è che a momenti ci vediamo più spesso di quanto non ci vedavamo quando eravamo fidanzati.
    Oggi è giovedì, ma io ugualmente lavoro, ho l'inventario da fare.
    "Oddio che spavento!!"
    Un volto familiare entra nel negozio.
    "Il negozio oggi è chiuso... ehm, avevo chiuso a chiave"
    Come ha fatto Vincent ad entrare?
    Guardandomi negli occhi, mi dice che sono bellissima e gli sono mancata.
    "Vincent, io..."
    Non so come dirglielo ma il mio cuore ancora è di Stefano, nonostante tutto.
    "Io sono lusingata dei suoi complimenti ma, ecco, vede, io sono impegnata..."
    Si ammutolisce, i suoi occhi diventano improvvisamente tristi, mi chiede scusa.
    "Perdonami, addio!"
    Gli dico di non andare.
    Quel suo bloccarsi e lentamente voltarsi è da brivido, quasi come se fossi ipnotizzata gli confesso che in realtà il mio fidanzato ora è un ex.
    Non so perchè gli ho mentito, l'ho fatto e basta, in fondo con Stefano ora sono solo amica, lui ha definitivamente scelto di farsi una vita con Luca, il suo collega: "Io, ecco, in realtà non ho più un fidanzato da più di una settimana".
    "Mi dispiace, non volevo essere invadente," mi dice sussurrando, "posso invitarti domani sera a bere qualcosa? Conosco un posto a qualche minuto di auto da qui".
    D'istinto, accetto l'invito e dandoci appuntamento davanti l'ingresso della Piazza per dopo la chiusura del negozio, ci salutiamo.
    Cosa potrà mai esserci di sbagliato nel prendere un drink con un uomo intrigante come lui?
    To be continued...
     
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    beh trovarselo davanti non sarà stato di certo traumatico :lol: ;)
     
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  10. melodyARY
     
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  11. Debora Shanks
     
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    CITAZIONE (s a g e @ 10/6/2015, 22:38) 
    beh trovarselo davanti non sarà stato di certo traumatico :lol: ;)

    Certamente no, ma dovete mettervi nella parte di lei...
    Lei non sa chi è lui ^_^ :) Non si intende di cinema xD
     
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  12. Debora Shanks
     
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    Capitolo 5

    Vincent POV
    Ho trascorso la domenica tutta in casa, senza vedere nessuno, solo pensando ad Alice.
    Questa settimana dovrò completamente dedicarmi al film e non avrò giorno libero fino a giovedì.
    "Vincent! A che pensi? Mi sembri un pò assente..."
    Oramai sono a Firenze da sette giorni e un solo pensiero mi ha tormentato.
    Il pensiero di lei.
    Domani sarà il giorno in cui andrò a parlarle.
    Giovedì.
    Ancora una volta. Eccomi qui.
    L'ansia percuote il mio corpo.
    - Se nel frattempo si fosse informata sul mio conto? Se avesse scoperto chi sono da una amica, o da un cliente, o semplicemente da voci cittardine? -
    Sono davanti al negozio e non c'è nessuno, solo lei intenta e concentrata a sistemare degli abiti.
    Devo farmi coraggio, e con un respiro profondo entro nella boutique.
    Stupita, mi da il buongiorno rendendosi poi conto che non aveva chiuso a chiave come diceva.
    "Alice... io, ecco... non so perchè sono qui, sei così bella che avevo assolutamente bisogno di rivederti!"
    "Vincent, io..." Le sue guance arrossiscono, mentre emozionata china lo sguardo.
    "Io sono lusingata dei suoi complimenti ma, ecco, vede, io sono impegnata..."
    Ammutolisco.
    Eh certo! Come ho potuto non pensare che una ragazza così bella non fosse fidanzata, ma il rifiuto mi eccita ancora di più.
    "Che stupido sono stato... scusami...!"
    Esco di fretta, prima che possa pentirmi delle mie azioni e dare vita a uno dei miei personaggi cinematografici.
    "No, aspetti! Vincent! Non se ne vada".
    A quelle parole mi blocco, sorrido, lentamente mi volto e il suo braccio sinistro è teso verso di me, come se volesse afferrarmi.
    Non voglio arrendermi, voglio conoscerla di più e la invito per sabato sera a bere qualcosa, nel locale vicino al mio appartamento.
    "Accetto con molto piacere, la ringrazio". Mi dice timidamente, con aria da bambina.
    "Dammi del tu, ti prego...", le dico facendole l'occhiolino, "altrimenti mi sento vecchio!"
    "Allora.. beh, ti ringrazio, a domani, ciao Vincent!" risponde sorridendo.
    Decido di lasciarle anche un mio recapito telefonico, ho diversi numeri di cellulare e uno posso lasciarglielo senza problemi.
    "Questo è per te, in caso di necessità... ciao Alice, a domani!"
    Esco dal negozio, chiamo il solito taxi che mi riaccompagnerà a casa.
    Il taxista inizia a parlare, chiedendo che tipo di film sto girando, quando uscirà in Italia, non ho voglia di rispondergli e gli dico che non posso parlarne e per fortuna mi lascia in pace.
    "Non si preoccupi sig. Cassel," dice, rispondendo alla mia domanda. "Non voglio denaro! Mi basta una cosa!"
    Tira fuori il cellulare, scatta un selfie e mi domanda un autografo con dedica per la moglie.
    Questo è quello che mi ha chiesto come pagamento del taxi.
    Prima di salire nel mio appartemento, decido di fermarmi nel locale qui a fianco, anche se ho invitato Alice a bere qualcosa, per essere prudente è meglio prenotare un tavolo per due.
    "Certo sig. Cassel, c'è sempre posto per una persona come lei!", dice il proprietario.
    Eh, una persona come me.
    Questo essere famoso a volte non lo sopporto, forse perchè sono sempre stato uno molto naturale, molto tranquillo e in casi come questi, tutta questa notorietà la odio.
    "Ah, mi raccomando!", puntualizzo al proprietario, "Sabato sarò qui con una persona per me importante, quindi esigo la più totale completa privacy, voglio che nessuno si avvicini a me per chiedermi autografi, foto ecc."
    Senza fare domande sul perchè voglio questo, il titolare del locale acconsente.
    Ringraziando, esco.
    E' ora di tornare a casa.

    Alice POV
    Un appuntamento.
    Il primo da quando Stefano mi ha lasciato e continuo a chiedermi se farò bene ad uscire con Vincent.
    Dopotutto che mi importa? Non sto tradendo Stefano, sono single e libera di vedere chiunque io voglia e quando, ma comunque scelgo di non parlargliene, ne a lui e nemmeno a Rosaria.
    Riguardo quel numero di telefono, dovrò chiamarlo in caso di bisogno, di qualsiasi genere.
    Rimanendo con il dubbio - Cosa mai avrà voluto dire - riprendo il mio lavoro, devo assolutamente finire l'inventario per quando Luisa tornerà dalle ferie, deve essere tutto apposto e non voglio perdere tempo per sabato.
    To be continued
     
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  13. melodyARY
     
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    carina :smile:
     
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  14. Debora Shanks
     
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    Capitolo 6

    Vincent POV
    Domani.
    Sono teso, emozionato.
    Strano per un uomo, ma è così che mi sento.
    Penso a cosa può accadere domani quando ricevo una chiamata da Salma.
    "Vincent, stasera Matteo ha organizzato una cena a casa sua, ti va di essere dei nostri?"
    Avevo in programma una serata di relax e di preparativi per domani, ma non voglio dare sospetti a nessuno e quindi accetto.
    Riattacco mentre aspetto Massimo che passerà a prendermi.
    Matteo ha raccontanto loro dei miei problemi con la ragazza dello Yab e non vuole che corra ulteriori rischi.
    Massimo arriva puntuale e puntuali arriviamo a casa del nostro regista.
    Davanti a noi si presenta una grande tavolata con ogni tipo di cosa da mangiare, ogni tipo di bevande, vino, bibite, birra e i miei colleghi iniziano a servirsi, mentre Massimo si è attaccato allo stereo e fa il dj.
    "Ehi Max! Abbassa il volume! Non vorrai che i vicini chiamino i carabinieri e ci sbattino tutti quanti in gattabuia!" dice Matteo, mentre tutti scoppiamo in una grossa risata.
    Tra un drink e l'altro, tra una chiaccherata e l'altra, per me si è fatto tardi, così anche per Salma che mi da un passaggio e mi riaccompagna a casa.
    Saluto la mia collega, entro nel mio appartemento e in un attimo mi addormento.
    - Sono in un teatro. Devo entrare in scena per la prima del mio spettacolo teatrale. La sala è piena di gente, lo spettacolo è già iniziato e io sono dietrole quinte ad aspettare il mio ingresso in scena. Ecco che arriva il mio turno, entro, e fissando tutta la sala, ho completamente dimenticato le battute, la gente aspetta e così anche i miei compagni di scena. Non mi ricordo più nulla, vuoto di memoria totale. -
    La sveglia suona, sono le 14 del pomeriggio, stasera uscirò con Alice, ma quel sogno stanotte, mi ha impressionato.
    Faccio una doccia, poi mangio qualcosa molto velocemente.
    Il vestito da indossare è già li, pronto.
    "Il vestito che ho comprato nel suo negozio...", dico da solo.
    Mentre guardo la televisione, mi accorgo che è quasi tardi e inizio a prepararmi.
    Voglio essere elegante ma allo stesso tempo anche sportivo, così scelgo di non indossare la cravatta. preferendo di essere informale e non mettere soggezione ad Alice.
    Esco di casa, prendo il taxi e vado verso Piazza della Repubblica, dove ho dato appuntamento ad Alice.
    Durante il tragitto, pago il taxista il triplo del costo del viaggio, per comprare il suo silenzio, gli dico di aspettare che arrivi Alice, per accompagnarci poi al locale.
    "Mi raccomando, non una parola, quando salirò con la ragazza, lei non mi conosce, non sa chi sono e non voglio assolutamente che lo scopra!"
    "Si fidi di me, sig. Cassel, non dirò una parola sul suo conto!".
    Ringraziando, scendo e aspettando appena due minuti, eccola, Alice, bellissima avvolta in un lungo elegantissimo vestito rosa.
    Dopo esserci salutati, le apro la portiera del taxi e ci dirigiamo verso il pub.
    "Eccolo lì, quello è il nostro locale!" le dico, offrendole di prendermi sotto il braccio e aggiungo che conosco bene tutti li dentro e di non preoccuparsi se vede qualcosa che può sembrarle anomalo.
    La vedo molto tesa e cerco di tranquilizzarla, mentre il cameriere ci porta il menù.

    Alice POV
    Niente male questo sabato, come niente male sono andati i giorni passati.
    Ringraziando ogni santo del mondo, decido di chiudere una mezzoretta prima il negozio e nel retro bottega mi preparo.
    Non passerò da casa, e lascerò la mia citybike chiusa all'interno della boutique.
    Qui ho tutto ciò che mi occorre. Il bagno c'è, i trucchi e i vestiti li ho portati da casa questa mattina.
    Fa molto caldo, quindi ho deciso di indossare un vestito lungo, rosa con le spalline sottili, niente di più, la giacca non mi serve.
    Nessuno sa o sospetta di niente.
    Doccia veloce, mi vesto, mi trucco e sono pronta.
    Chiudo come sempre bene il negozio e mi avvio a piedi nel punto di ritrovo con Vincent che già si trova lì ad aspettarmi.
    C'è un taxi pronto ad accompagnarci e Vincent da vero gentleman, mi apre la portiera, e ci dirigiamo verso il pub.
    "Conosco quel vestito!", gli dico sorridendo, cercando di trovare il coraggio di parlargli e spezzare quell'ansia che mi tiene ammutolita.
    Arrivati ed entrati nel pub, il cameriere ci accompagna in una sala interamente riservata a noi.
    Non riesco a capire perchè non ci sia nessuno e Vincent legge lo stupore nei miei occhi.
    "Ti vedo un pò perplessa, non preoccuparti! Conosco bene il proprietario".
    Effettivamente qui sembrano davvero che tutti lo conoscano molto bene.
    Accennando a un'occhiolino, Vincent mi fa accomodare al tavolo e chiama il cameriere per il menù.
    Sono imbarazzatatissima, vorrei guardarlo negli occhi, ma la soggezione che mi mette è altissima.
    E' incantevole, la sua bellezza è un mix di eleganza, provocazione, sensualità, dolcezza, ipnosi che a momenti entro in trance solo sentendolo respirare.
    Guardo il menù dove non leggo i prezzi.
    "Non preoccuparti, nel menù di una donna non ci devono essere i prezzi, se questa donna si trova a cena con un uomo".
    Intuisco così che stasera pagherà lui, mi aspettavo che bevessimo solo un drink e invece ceniamo.
    Scegliamo entrambi il pesce.
    Branzino selvaggio al forno con patate e funghi porcini per lui, mentre gnocchetti fatti in casa ai frutti di mare e calamaretti per me, tutto accompagnato da una bottiglia di vino bianco
    E' stato tutto buonissimo, chiedo a Vincent quanto gli devo per la cena, non amo andare a scrocco, ma lui insiste che la cena è offerta da lui e che non mi devo preoccupare.
    La serata giunge così, tra una chiacchera e l'altra, al termine.

    To be continued...
     
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    perché non vuole che lei sappia chi é? :rolleyes:
     
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